Art Hotel, una delle tendenze più in voga e forse anche più riuscite degli ultimi anni nel campo dell’Hotellerie: caratterizzare gli spazi con complementi di arredo ispirati da opere di Maestri del Contemporaneo o vere e proprie creazioni artistiche site-specific. Parallelamente, anche i B&B si impreziosiscono proponendo una forma di ospitalità diversa, più autentica, che comunica visivamente tramite il proprio genius loci.
È ciò che è accaduto al Bauhaus di Dessau, anonima città post-industriale nell’area orientale della Germania, trasformatasi negli anni ’20 in una vera e propria Mecca per gli appassionati di architettura modernista, oggi sede di un B&B di design. Il Concept è proprio quello della Scuola tedesca di architettura per eccellenza ( che operò anche a Weimar e Berlino prima che il movimento nazista ne ordì la chiusura): l’arte, l’artigianato e la tecnologia, teoria e pratica, unificati in un’opera d’arte totale, la Costruzione.
A metà strada tra bottega artistica e laboratorio artigiano, progettata da Walter Gropius e completata nel 1926 come “manifesto costruito”, scuola pubblica e democratica dove allievi e docenti studiavano, vivevano e lavoravano insieme. Malgrado la sua breve vita, divenne punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d’innovazione legati al razionalismo e al funzionalismo. Dessau è stata la prima località nella quale il Bauhaus ha potuto realizzare il suo programma non solo di corsi, ma anche di costruzioni. L’edificio, con la sua caratteristica cortina di vetro, include anche la Preller – Haus dov’erano un tempo gli ex alloggi per studenti e i loro balconcini sporgenti , indicanti all’esterno la suddivisione in piccole unità abitative. Queste camere sono ora disponibili per 40 euro a notte.
Per molti fanatici e/o nostalgici del Movimento Moderno, è un sogno che si avvera: trascorrere una notte nella “Casa della costruzione” , erede delle avanguardie pre-belliche e del Werkbund( lega tedesca artigiani), un’ associazione di architetti interessati a sperimentazioni urbanistiche organicamente inserite nel contesto sociale ed economico. Dopo la caduta del muro di Berlino, l’iconico edificio è stato aperto al pubblico come museo prima, e da circa due anni come bed & breakfast, offrendo la possibilità di vivere per qualche giorno come gli studenti che vi soggiornavano quasi un secolo fa, con bagni, servizi e ristorante comuni. Il restauro è stato effettuato in maniera fedele, grazie al ricorso ad immagini fotografiche dell’epoca e a ricostruzioni varie.Le 28 camere sono tutte dotate di sedie Wassily e scrivanie in acciaio firmate Marcel Breuer.
Semplici e spartane, ma particolarmente luminose, grazie alle ampie vetrate.Per chi desidera un soggiorno più esclusivo, le cinque Suite (a partire da 60 euro), un tempo destinate ai residenti più illustri della scuola, sono personalizzate con arredi su misura progettati dai loro ex inquilini, tra cui Joseph Albers e gli architetti Franz Ehrlich e Alfred Arndt.