Pepe Russo- Il fascino della Decadenza

Pepe Russo- Il fascino della Decadenza

È possibile raccontare in un minuto e mezzo un “pezzo di storia” in una città senza tempo come Napoli?

Per Pepe Russo, fotografo e videomaker, ( neanche tanto) emergente, sì.

E infatti la Maison di Alta Moda Dolce&Gabbana l’ha scelto per Pieces of History, una storia  strabordante di sensualità ambientata nei vicoli dei decumani, pieno centro storico partenopeo.

 

 

La mia ricerca fotografica ha sempre avuto Napoli come punto di partenza e anche come approdo. Questa città ti “sbatte in faccia” una bellezza disarmante: i suoi scenari, ma anche gli angoli più nascosti, diventano dei set incredibili. Scene di vita quotidiana,  le persone che la animano, i loro volti spesso brutalmente espressivi, la decadenza che traspare  dalle mura dei palazzi antichi, i quartieri dove il sole entra raramente, forse è proprio questa  la chiave della sua bellezza ed eccezionalità.”

 

Napoletano, con studio a Pozzuoli, classe ‘77, Pepe ha iniziato a fotografare in tenera età, dopo aver ereditato dal padre una vecchia Minolta. Antidivo come pochi ( fotografi), sintetizza il proprio motto in una frase di felliniana memoria: “Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare.”

Il suo interesse per la fotografia lo ha portato a sperimentare diversi aspetti di questa arte, dalla ritrattistica alla pubblicità, mantenendo ancorato molto forte il legame col territorio. Collabora con giovani attori e compagnie teatrali.

Nelle storie che provo a raccontare attraverso le mie foto, la città ne esce quasi sempre protagonista, la sua anima viene fuori in modo preponderante, creando un tutt’uno con i soggetti raffigurati. Proprio come è successo con Dolce & Gabbana, “Pezzi di storia”  non è altro che la mia interpretazione del DNA del brand.” 

La Femminilità è un elemento ricorrente nei tuoi scatti, spesso forte e seduttiva, quasi esplosiva, legata alla Mediterraneità dei luoghi in cui immortali le tue modelle. Quanto i volti  e i corpi dei tuoi soggetti raccontano i luoghi che abitano? 

Quando mi sono trovato a fotografare dei soggetti femminili, le mie ispirazioni nascevano sempre dal cinema, piuttosto che dalla moda. Nella moda ci sono dei canoni da rispettare, i veri protagonisti delle foto sono gli abiti piuttosto che le modelle che li indossano.

Dal cinema, invece mi piace prendere quella libertà degli attori nel raccontare anche con un minimo gesto, o con un’espressione dello sguardo, le emozioni e di conseguenza una storia. Amo dare alle modelle un tocco di femminilità proprio delle donne del sud, a volte sguaiato a volte eccessivo, a volte con una potenza che è propria delle mamme.”

La Tecnica: realizzazione dello scatto, i passaggi, il backstage, la post -produzione. Quanto c’è nella tua arte di emotivo e frutto dell’intuizione del momento e quanto di studiato a tavolino? Esiste una procedura standard per realizzare uno scatto di scena oppure ogni volta è risultato di un nuovo mix di tasselli ed ispirazioni?

“Nella fotografia di scena, la sfida maggiore, che si ripete ad ogni spettacolo, sta nel riuscire ad interpretare innanzitutto le luci imposte da altri e non da me. Il datore luci di uno spettacolo, indirizzato dal regista, è fondamentale ai fini della narrativa e del ritmo da dare agli spettatori. Altra sfida è quella di riuscire a catturare la recitazione degli attori, la loro gestualità, la mimica. Il teatro è fatto innanzitutto di parole, e nelle foto quelle, ahimè, non compaiono, ma si recita anche con il corpo e questo, invece, è quello che bisogna registrare in una buona fotografia di scena. Non vi è nulla di studiato a tavolino, ogni spettacolo offre possibilità diverse e nuove. La fotografia di scena può essere semplicemente “giornalistica”, dove il fotografo riporta senza troppe interpretazioni le immagini di uno spettacolo. Tuttavia spesso  è capitato che i registi si siano affidati a me per interpretare, attraverso il mio punto di vista, le loro creazioni. In quel caso mi sono sentito come uno dei tanti spettatori che leggeva nello spettacolo qualcosa di personale e di riconducibile al proprio vissuto.”

Con la fotografia di Pepe Russo il pubblico nazionale ed internazionale può vedere una Napoli che non è quella da cartolina stilizzata , ma  fatta di immagini forti e vere che catturano il pubblico proprio per la loro autenticità.

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